1 - Aes rude e aes signatum |
Nell?Italia centro-settentionale dal Neolitico fin in epoca storica sono di frequente riscontro ?ripostigli metallici?, ovvero accatastamenti di oggetti di bronzo di varia natura, messi da parte come tesaurizzazione, deposito di fonderia o deposito votivo. I ripostigli sono composti da oggetti finiti (vanghe, falci, asce), pani di rame frammentati ma anche integri. Tali depositi dimostrano come nell?economia dell?Italia centro settentrionale, cui manca l?argento ma abbondano ferro e rame, la riserva di valore ? costituita essenzialmente dal rame, in frammenti o gi? fuso in oggetti d?uso quotidiano. In questi contesti si osservano dei frammenti informi (denominati seguendo Plinio aes rude) di peso variabile provenienti dalla frammentazione di pani maggiori. All?aes rude ? attribuita la funzione di mezzo di scambio nei rapporti commerciali, quindi la funzione di premoneta. Ogni scambio andava chiaramente regolato pesando con una bilancia i singoli pezzi di rame fino alla misura prefissata.



Aes rude 11 gr Aes rude contromarcato
Aes rude 33 gr
Frammenti di rame, riconducibili a aes rude sono stati trovati come obolo di Caronte in sepolture Villanoviane dal IX al III secolo aC. L?aes rude proviene forse da pani quadrangolari di rame che, inizialmente informi, sono poi caratterizzati dalla presenza di una raffigurazione detta ?ramo secco?. Questi pani quadrangolari di rame, sempre seguendo Plinio, sono denominati aes signatum. Le zone principali di produzione e di circolazione del ramo secco sono l?Emilia e i territori etruschi compresa Populonia. Si ? sostenuto che il disegno schematico del ramo secco avessero lo scopo pratico di invogliare la frammentazione in parti definite, anche se l?obliquit? delle linee certamente non aiuta a spezzettarlo.
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